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 Tragedia all'italiana. Cinema e terrorismo tra Moro e Memoria di Alan O'Leary

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Autore
     Alan O'Leary
Collana    I Sottolio (saggio)
Codice     2
Tit.Orig.    
Traduz.    Lucia Angelica Salaris
ISBN       9 788878 960091
Formato   16,5x23,5
Pagine     232
Prezzo     € 14,00
Stampato     

Cinema italiano e terrorismo: un rapporto prolifico, il cui risultato è sempre più oggetto di interesse per gli studiosi non solo italiani, come emerge chiaramente da questo libro e dalla sua bibliografia. Una produzione che attraversa più o meno tre decenni e che costituisce un’ulteriore chiave di lettura di uno dei fenomeni più controversi dell’Italia repubblicana.
Quella di Alan O’Leary è un’analisi articolata, che esplora l’uso funzionale dei vari generi – dalla commedia al thriller, dal conspiracy al road movie – e il significato profondo dell’aderenza o del rifiuto delle convenzioni che caratterizzano ciascuno di essi. Tra tutte le forme di espressione, il cinema si rivela essere uno strumento privilegiato di lettura dell’evoluzione della coscienza collettiva degli italiani rispetto agli episodi traumatici che hanno segnato i nostri anni di piombo. Tra questi, il sequestro Moro ricopre – perlomeno a un livello simbolico – un ruolo chiave, che si riflette anche su opere non specificamente centrate su questo evento.
Il film non è semplicemente un’opera d’autore: rientra piuttosto nella categoria del testo sociale. Il pubblico, riconoscendosi come destinatario del messaggio, assolve a un compito, e da semplice fruitore diventa parte del processo produttivo, coinvolto dagli autori nei complicati e insidiosi meccanismi della Memoria.
Se non esiste un unico genere del terrorismo, è possibile però tracciare una periodizzazione della filmografia che evidenzia alcune fasi nel percorso di elaborazione del trauma, dallo shock iniziale di un Paese paralizzato dalla paura fino ad arrivare agli interrogativi sulla reintegrazione dell’ex terrorista nella nazione.
Il saggio prende in esame non solo tutte le opere che rientrano evidentemente nella produzione interessata, ma anche altri film che in qualche modo risentono dell’atmosfera e delle circostanze create dalla strategia della tensione. La trattazione evidenzia inoltre quanto la produzione dei nostri anni di piombo sia profondamente legata alle radici della cinematografia italiana.

Recensioni su: Tuttolibri de La Stampa 23 febbraio 2008 (Giovanni De Luna), La Rivista del Cinema del Museo del Cinema di Torino maggio 2008 (Silvio Alovisio e Micaela Veronesi), La Nuova Sardegna 12 maggio 2008 (Alessandro Cadoni), L'Indice dei Libri del Mese maggio 2008 (Michele Marangi).