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Note biografiche: Nello Rubattu

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Nello Rubattu (Sassari, 1951). A diciannove anni parte dalla sua città, per vivere a Bologna, Modena, Milano, Parigi, Bruxelles, dove ha lavorato per vent’anni come addetto stampa per aziende italiane, e a Varese. Ha pubblicato il romanzo Hanno morto a Vinnè paitutti (Il Maestrale, 2006).
Ama i maudit francesi, la letteratura slava, scandinava e sudamericana. Ascolta musica di bande slave, rumene, yiddish e blues delle campagne. I suoi cantautori preferiti sono Georges Brassens, Jacques Brel, Joaquin Sabina e Vladimir Vysotskij. Si emoziona quando sente la voce da fadista di Mariza e passa intere serate ad ascoltare vecchi rebetiko e tanghi, ricordando i caffé mediterranei, la payada dei gauchos e la tenerezza della milonga. Si è divertito a comporre ballate sassaresi.
Non gli piacciono molto gli scrittori italiani anche se sa che alcuni sono notevoli. Il problema di molti di loro è che si sentono troppo vicini a Dio e molto lontani da un uovo alla coque.
Ama la libertà di vivere e quella di morire in pace.
Ama le fave in tutte le maniere, la fainé, la pasta con i ceci, i cavolfiori, le melanzane e gli zucchini ripieni.
A Sassari, oltre che una parte della sua famiglia, ha ancora molti amici. Se li tiene stretti e spera di invecchiare con loro.
 

 

 
Pierre (Sola Andata/3 - narrativa)